L’arte di sbagliare
Errare è umano. Eppure molti di noi passano la vita dando per scontato di avere ragione su quasi tutto, dall’origine dell’universo a come caricare la lavastoviglie. Perché? Prima di tutto perché sbagliamo su ciò che crediamo significhi sbagliare. Per secoli abbiamo guardato all’errore come a un segno di ignoranza, stupidità, peccato; in realtà la nostra capacità di sbagliare è una componente cruciale dell’intelligenza umana, inscindibile da alcune delle nostre più nobili qualità, ma soprattutto è una parte vitale del nostro processo di apprendimento e di crescita. Tra disavventure al Polo Nord, bizzarri disturbi neurologici, profezie incompiute e cuori infranti, con l’aiuto di pensatori come Platone, Agostino, Voltaire, Darwin, Freud, Gertrude Stein, Foucault e Groucho Marx, Kathryn Schulz indaga i motivi per cui troviamo così gratificante avere ragione e così irritante avere torto e dimostra come venire
a patti con i nostri sbagli – che sono una parte inevitabile, preziosa e talvolta sorprendentemente piacevole della vita – può trasformare la nostra visione del mondo, le nostre relazioni ma soprattutto noi stessi.
Errare è umano. Eppure molti di noi passano la vita dando per scontato di avere ragione su quasi tutto, dall’origine dell’universo a come caricare la lavastoviglie. Perché? Prima di tutto perché sbagliamo su ciò che crediamo significhi sbagliare. Per secoli abbiamo guardato all’errore come a un segno di ignoranza, stupidità, peccato; in realtà la nostra capacità di sbagliare è una componente cruciale dell’intelligenza umana, inscindibile da alcune delle nostre più nobili qualità, ma soprattutto è una parte vitale del nostro processo di apprendimento e di crescita. Tra disavventure al Polo Nord, bizzarri disturbi neurologici, profezie incompiute e cuori infranti, con l’aiuto di pensatori come Platone, Agostino, Voltaire, Darwin, Freud, Gertrude Stein, Foucault e Groucho Marx, Kathryn Schulz indaga i motivi per cui troviamo così gratificante avere ragione e così irritante avere torto e dimostra come venire
a patti con i nostri sbagli – che sono una parte inevitabile, preziosa e talvolta sorprendentemente piacevole della vita – può trasformare la nostra visione del mondo, le nostre relazioni ma soprattutto noi stessi.