Carlo Maria Martini, nato a Torino il 5 febbraio 1927,
entra nella Compagnia di Gesù il 25 settembre
del 1944. Viene ordinato sacerdote il 13 luglio 1952.
Si laurea nel 1958 in Teologia presso la Pontificia
Università Gregoriana e nel 1966 in Sacra Scrittura
al Pontificio Istituto Biblico, dove insegna Critica
testuale e ricopre l’incarico di rettore dal 1969 al 1978,
quando passa al rettorato della Pontificia Università
Gregoriana. Svolge un’intensa attività sia di
pubblicazione scientifica sia di predicazione di Esercizi
spirituali. Si impegna nel dialogo ecumenico e in quello
interreligioso (in particolare con l’ebraismo). Il 29
dicembre 1979 viene nominato arcivescovo di Milano
da Giovanni Paolo II. Ordinato vescovo (6 gennaio
1980), entra in Milano il 10 febbraio. Viene proclamato
cardinale il 2 febbraio 1983. Fra le diverse iniziative
da lui avviate hanno avuto ampia risonanza la Scuola
della Parola, le Scuole di formazione all’impegno
sociale e politico e la Cattedra dei non credenti.
Per i ventidue anni del suo episcopato, la città trova
in lui un solido e chiaroveggente punto di riferimento,
anche nei momenti di maggior disorientamento, come
negli anni di piombo del terrorismo e i rivolgimenti
di Mani pulite. L’azione del cardinale Martini va però
anche oltre i confini diocesani nazionali. Dal 1986
al 1993 è presidente del Consiglio delle conferenze
episcopali europee; molte delle sue pubblicazioni sono
tradotte in diverse lingue e vengono lette nei cinque
continenti, da credenti e non credenti. Lascia la guida
della diocesi di Milano nel 2002 e si ritira per lunghi
periodi nell’amata Gerusalemme per proseguire
gli studi biblici, pur continuando un’opera rilevante
di predicazione e testimonianza. Nel 2008, a causa
dell’aggravarsi del morbo di Parkinson, rientra
definitivamente in Italia, risiedendo nella casa
dei Gesuiti a Gallarate, dove muore il 31 agosto 2012.
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