Il pane degli angeli
Dio sussurra attraverso una piega della carta
da parati” scrive Patti Smith in questo
indimenticabile racconto della sua vita.
Ripercorre l’infanzia nel secondo dopoguerra
in un complesso residenziale fatiscente, dove
entriamo nel mondo immaginario di una
bambina speciale. Smith, capitano del fedele e
amato esercito di fratelli, affronta i bulli, dialoga
con il re delle tartarughe e va in cerca dei sacri
penny d’argento. Il più intimo dei memoir di
Smith, Il pane degli angeli ci accompagna
attraverso l’adolescenza, quando si manifestano
i primi bagliori di arte e romanticismo. Arthur
Rimbaud e Bob Dylan affiorano come modelli
creativi mentre lei inizia a scrivere poesie, poi
testi di canzoni, e arriva a fondere entrambi
in brani iconici come Horses, Wave ed Easter. Patti Smith si lascia tutto alle spalle quando
sposa il suo unico vero amore, Fred “Sonic”
Smith, con cui costruisce una vita di devozione
e avventura su un canale a St. Clair Shores, nel
Michigan. È lì che crea finalmente una stanza
tutta per sé: un tavolo basso, una tazza persiana,
un calamaio e una penna, rifugio che all’alba
diventa il suo spazio per la scrittura. Le notti
della coppia scorrono a bordo della loro Chris-Craft senza sbocco sul mare, tra mappe nautiche
e nuove rotte da immaginare, mentre insieme
diventano famiglia. Una serie di perdite laceranti
segna la sua esistenza. Dolore e gratitudine si
intrecciano negli anni dedicati alla cura dei figli,
alla ricostruzione di sé e, infine, al ritorno alla
scrittura: unica costante di una vita guidata dalla
libertà artistica e dal potere dell’immaginazione di trasfigurare il banale in magico, il dolore in speranza. È nelle pagine finali che ritroviamo Smith sulla strada: la vagabonda che viaggia per sintonizzarsi con la propria interiorità, che vive per scrivere e scrive per vivere.
Dio sussurra attraverso una piega della carta
da parati” scrive Patti Smith in questo
indimenticabile racconto della sua vita.
Ripercorre l’infanzia nel secondo dopoguerra
in un complesso residenziale fatiscente, dove
entriamo nel mondo immaginario di una
bambina speciale. Smith, capitano del fedele e
amato esercito di fratelli, affronta i bulli, dialoga
con il re delle tartarughe e va in cerca dei sacri
penny d’argento. Il più intimo dei memoir di
Smith, Il pane degli angeli ci accompagna
attraverso l’adolescenza, quando si manifestano
i primi bagliori di arte e romanticismo. Arthur
Rimbaud e Bob Dylan affiorano come modelli
creativi mentre lei inizia a scrivere poesie, poi
testi di canzoni, e arriva a fondere entrambi
in brani iconici come Horses, Wave ed Easter. Patti Smith si lascia tutto alle spalle quando
sposa il suo unico vero amore, Fred “Sonic”
Smith, con cui costruisce una vita di devozione
e avventura su un canale a St. Clair Shores, nel
Michigan. È lì che crea finalmente una stanza
tutta per sé: un tavolo basso, una tazza persiana,
un calamaio e una penna, rifugio che all’alba
diventa il suo spazio per la scrittura. Le notti
della coppia scorrono a bordo della loro Chris-Craft senza sbocco sul mare, tra mappe nautiche
e nuove rotte da immaginare, mentre insieme
diventano famiglia. Una serie di perdite laceranti
segna la sua esistenza. Dolore e gratitudine si
intrecciano negli anni dedicati alla cura dei figli,
alla ricostruzione di sé e, infine, al ritorno alla
scrittura: unica costante di una vita guidata dalla
libertà artistica e dal potere dell’immaginazione di trasfigurare il banale in magico, il dolore in speranza. È nelle pagine finali che ritroviamo Smith sulla strada: la vagabonda che viaggia per sintonizzarsi con la propria interiorità, che vive per scrivere e scrive per vivere.