Il bambino irraggiungibile
Manuel è un bambino di diciotto mesi quando le prime parole
pronunciate se ne vanno e la sua vita cambia all’improvviso.
L’autismo lo chiude nel silenzio ma non nell’isolamento: dopo
un lungo percorso di grande difficoltà per lui e la sua famiglia,
Manuel a nove anni comincia a comunicare col mondo attraverso
la tastiera di un pc e scopre che la scrittura è la sua dimensione
di libertà. In questo libro è lui a raccontare la storia della sua vita,
narrandosi come un naufrago tornato da un lungo esilio o un
memorialista antico, inventando parole o scegliendone di
inconsuete, senza vincoli o reti. Siamo tutti, come dice Manuel,
“presi da timore di autismo”: sappiamo che è spesso sinonimo
di genialità ma di fatto ci sconcerta, come tutto ciò che non
conosciamo. Eppure l’autismo è anche ciò che lo ha reso
ultrasensibile “alle assurdità del mondo” e fa sì che il racconto
della sua epica quotidiana vissuta con il fratello e con i genitori
non sia solo una cronaca ma prenda la forma di una meditazione
in cui gioia e fatica si intrecciano con una profonda, incrollabile
gratitudine per la vita.
Manuel è un bambino di diciotto mesi quando le prime parole
pronunciate se ne vanno e la sua vita cambia all’improvviso.
L’autismo lo chiude nel silenzio ma non nell’isolamento: dopo
un lungo percorso di grande difficoltà per lui e la sua famiglia,
Manuel a nove anni comincia a comunicare col mondo attraverso
la tastiera di un pc e scopre che la scrittura è la sua dimensione
di libertà. In questo libro è lui a raccontare la storia della sua vita,
narrandosi come un naufrago tornato da un lungo esilio o un
memorialista antico, inventando parole o scegliendone di
inconsuete, senza vincoli o reti. Siamo tutti, come dice Manuel,
“presi da timore di autismo”: sappiamo che è spesso sinonimo
di genialità ma di fatto ci sconcerta, come tutto ciò che non
conosciamo. Eppure l’autismo è anche ciò che lo ha reso
ultrasensibile “alle assurdità del mondo” e fa sì che il racconto
della sua epica quotidiana vissuta con il fratello e con i genitori
non sia solo una cronaca ma prenda la forma di una meditazione
in cui gioia e fatica si intrecciano con una profonda, incrollabile
gratitudine per la vita.