I sorrisi non fanno rumore
“Non dovrei dare nulla per scontato, dovrei essere
concentrata come un dio, esercitare l’amore in
ogni momento, perché l’amore è esercizio di
presenza”: questo pensa ogni madre quando
rimprovera a sé stessa una défaillance, e questo
pensa anche Antonia, detta Toni, brillante
scrittrice di libri illustrati, che il suo ex marito
chiama mélomamma ma è solo la genitrice
affaticata di una figlia preadolescente e non riesce
a perdonarsi tutta la stanchezza che ha nel cuore.
Ma Toni non molla, ogni mattina si sveglia e
affronta una nuova giornata, anche quando il
Natale si avvicina con i suoi obblighi di riunioni
familiari e tintinnante felicità che per lei suonano
in contraddizione.
Continuare a correre e stringere i denti, però,
non sempre è la strategia giusta: il rischio è
di fermarsi all’improvviso e dire la verità tutta
insieme. È così che una mattina di dicembre,
davanti a una platea di bambini e insegnanti,
Toni guarda il buio oltre il cono dei riflettori
e dice poche parole che infrangono
irrimediabilmente il tabù del Natale. Subito
intorno a lei si leva un’ondata di sdegno che
attraverso i social diventa una tempesta, capace
di travolgere tutto e di scaraventarla indietro,
al cuore della sua infelicità: in quel posto dove
ciascuno è costretto a guardare negli occhi
sé stesso per capire come risalire. Un posto dove
si può essere molto soli, ma può anche capitare
di incontrare qualcuno come Riccardo, che
a Toni ricorda: “A qualcosa serviranno, tutti
questi errori”.
Fresco come il vento dell’est che porta con sé
Mary Poppins, questo è un romanzo di adulti
e di bambini, di elfi natalizi e e-mail dirette
in Lapponia, di addii, di guai e d’amore, che
ci racconta noi stessi, il nostro tempo veloce,
le ipocrisie in cui troppo spesso stritoliamo
i nostri desideri. Con il suo timbro
inconfondibile Enrica Tesio scrive una fiaba
metropolitana amara e dolce, capace di farci
sorridere nel buio.
“Non dovrei dare nulla per scontato, dovrei essere
concentrata come un dio, esercitare l’amore in
ogni momento, perché l’amore è esercizio di
presenza”: questo pensa ogni madre quando
rimprovera a sé stessa una défaillance, e questo
pensa anche Antonia, detta Toni, brillante
scrittrice di libri illustrati, che il suo ex marito
chiama mélomamma ma è solo la genitrice
affaticata di una figlia preadolescente e non riesce
a perdonarsi tutta la stanchezza che ha nel cuore.
Ma Toni non molla, ogni mattina si sveglia e
affronta una nuova giornata, anche quando il
Natale si avvicina con i suoi obblighi di riunioni
familiari e tintinnante felicità che per lei suonano
in contraddizione.
Continuare a correre e stringere i denti, però,
non sempre è la strategia giusta: il rischio è
di fermarsi all’improvviso e dire la verità tutta
insieme. È così che una mattina di dicembre,
davanti a una platea di bambini e insegnanti,
Toni guarda il buio oltre il cono dei riflettori
e dice poche parole che infrangono
irrimediabilmente il tabù del Natale. Subito
intorno a lei si leva un’ondata di sdegno che
attraverso i social diventa una tempesta, capace
di travolgere tutto e di scaraventarla indietro,
al cuore della sua infelicità: in quel posto dove
ciascuno è costretto a guardare negli occhi
sé stesso per capire come risalire. Un posto dove
si può essere molto soli, ma può anche capitare
di incontrare qualcuno come Riccardo, che
a Toni ricorda: “A qualcosa serviranno, tutti
questi errori”.
Fresco come il vento dell’est che porta con sé
Mary Poppins, questo è un romanzo di adulti
e di bambini, di elfi natalizi e e-mail dirette
in Lapponia, di addii, di guai e d’amore, che
ci racconta noi stessi, il nostro tempo veloce,
le ipocrisie in cui troppo spesso stritoliamo
i nostri desideri. Con il suo timbro
inconfondibile Enrica Tesio scrive una fiaba
metropolitana amara e dolce, capace di farci
sorridere nel buio.