Catalogo dei silenzi e delle attese
Un bambino delicato e le vacanze dalla nonna
un po’ strega nella prigionia di un condominio
a mezza costa nei campi, tra erbe amarissime
e animali da mangiare – piccioni, chiocciole,
forse anche insetti; un bambino che cerca
disperatamente di essere buono per scansare il
male del mondo, e dunque sfugge la compagnia
dei coetanei per assaporare i segreti delle
donne; l’amicizia con Aurelio, cementata dalla
comune passione per i fossili; l’orto del padre
in pensione, funestato dai maggiolini e reso
glorioso dai raccolti di patate; l’ineffabile
fascino di una zia e del suo pianoforte scordato;
la dedizione irresponsabile di un primo amore,
e altri amori più maturi, forse; diventare
figlio di due vecchi e padre di una bambina.
La vita di Cosimo è normale ed esemplare come
lo sono tutte se le sappiamo leggere: metafora
di passati e futuri, chiusa nel suo presente
unico. Claudio Morandini la racconta a episodi:
tessere e schegge di una sola immagine che
si vede meglio se guardata da molto vicino.
Un bambino delicato e le vacanze dalla nonna
un po’ strega nella prigionia di un condominio
a mezza costa nei campi, tra erbe amarissime
e animali da mangiare – piccioni, chiocciole,
forse anche insetti; un bambino che cerca
disperatamente di essere buono per scansare il
male del mondo, e dunque sfugge la compagnia
dei coetanei per assaporare i segreti delle
donne; l’amicizia con Aurelio, cementata dalla
comune passione per i fossili; l’orto del padre
in pensione, funestato dai maggiolini e reso
glorioso dai raccolti di patate; l’ineffabile
fascino di una zia e del suo pianoforte scordato;
la dedizione irresponsabile di un primo amore,
e altri amori più maturi, forse; diventare
figlio di due vecchi e padre di una bambina.
La vita di Cosimo è normale ed esemplare come
lo sono tutte se le sappiamo leggere: metafora
di passati e futuri, chiusa nel suo presente
unico. Claudio Morandini la racconta a episodi:
tessere e schegge di una sola immagine che
si vede meglio se guardata da molto vicino.