Epistolario altrui
Di solito l’autore di una lettera non si maschera,
si rivolge a un solo interlocutore e non all’umanità
in generale. Quindi è, in certo modo, “sincero”.
È, o cerca di essere, chiaro, e interessante; spesso
vuole intrattenere il corrispondente. Per essere
ascoltati bisogna essere piacevoli. E poi, quando
parla di sé, l’epistolografo lo fa liberamente,
non per nulla scrive a qualcuno che conosce
e dal quale sa di essere conosciuto. Infine la lettera
è un dialogo, in cui un personaggio parla e l’altro
ascolta, ma non passivamente. Le lettere migliori
sono, appunto, conversazione.
Masolino d’Amico raccoglie qui con garbo
e divertimento una personalissima antologia
di lettere scelte secondo le sue frequentazioni
e passioni: grandi scrittori inglesi e americani,
e uomini di spettacolo, da Swift a Lady Mary
Montague, da Byron e Keats a Dickens e Lewis
Carroll, e poi Wilde, Shaw, Scott Fitzgerald,
Waugh, Mailer, Zeffirelli e Capote.
Di solito l’autore di una lettera non si maschera,
si rivolge a un solo interlocutore e non all’umanità
in generale. Quindi è, in certo modo, “sincero”.
È, o cerca di essere, chiaro, e interessante; spesso
vuole intrattenere il corrispondente. Per essere
ascoltati bisogna essere piacevoli. E poi, quando
parla di sé, l’epistolografo lo fa liberamente,
non per nulla scrive a qualcuno che conosce
e dal quale sa di essere conosciuto. Infine la lettera
è un dialogo, in cui un personaggio parla e l’altro
ascolta, ma non passivamente. Le lettere migliori
sono, appunto, conversazione.
Masolino d’Amico raccoglie qui con garbo
e divertimento una personalissima antologia
di lettere scelte secondo le sue frequentazioni
e passioni: grandi scrittori inglesi e americani,
e uomini di spettacolo, da Swift a Lady Mary
Montague, da Byron e Keats a Dickens e Lewis
Carroll, e poi Wilde, Shaw, Scott Fitzgerald,
Waugh, Mailer, Zeffirelli e Capote.