Jamie Vardy, un ragazzo qualunque di Sheffield, oggi è tra i calciatori più famosi del mondo. Solo qualche anno fa non avrebbe neanche potuto immaginare che “un operaio che faceva i turni in fabbrica, viveva a casa con i genitori e segnava qualche gol in una squadra di dilettanti senza pretese” sarebbe diventato una delle più grandi star della Premier League.
La sua è una vera fiaba di successo e di riscatto: nel bel mezzo di un’adolescenza inquieta e turbolenta di cui non fa mistero, viene rifiutato dallo Sheffield Wednesday perché troppo esile per fare il calciatore professionista; gioca per anni nel torneo dei pub e nei dilettanti dello Stocksbridge Park Steels, dove guadagna trenta sterline a settimana mentre lavora in una fabbrica di tutori ortopedici. Poi, grazie a un impegno e a una passione di ferro, e dopo una valanga di gol segnati con il FC Halifax e il Fleetwood Town, arriva il grande salto. Approda al Leicester City che, salvatosi miracolosamente dalla retrocessione, inizia con lui la sua stagione magica: una squadra di sconosciuti con un grande spirito di gruppo realizza l’impensabile, vincendo un titolo dato 5000 a 1, e Jamie stabilisce il record di undici gol consecutivi in Premier League – dopo di lui solo un certo Ruud van Nistelrooy. Questa è la storia che nessuno si aspettava, quella di un ragazzo venuto dal nulla che ha raggiunto il successo, raccontata a modo suo, con onestà e coraggio. Jamie Vardy è un calciatore professionista che gioca nel Leicester City e nella Nazionale inglese. Dalla squadra di dilettanti
dello Stocksbridge Park Steels è passato al FC Halifax Town e poi al Fleetwood Town, prima di essere acquistato nel maggio 2012 dal Leicester City per un milione di sterline, una cifra senza precedenti per un giocatore non professionista. Nella stagione 2015-2016 ha stabilito un nuovo record segnando in 11 partite consecutive di Premier League, contribuendo all’incredibile vittoria finale del Leicester. Vive nelle Midlands Orientali con la moglie e i figli.
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