Come si esprime un desiderio
Se abbiamo un grande desiderio nel cuore
possiamo esprimerlo mentre una stella cadente
illumina il cielo e sperare che venga esaudito.
Ma potremmo anche avere la fortuna di ricevere
in dono un Dàruma: la statuetta giapponese che
reca sul volto due occhi privi di pupille. Al
Daruma possiamo confidare il nostro desiderio e
colorare una delle due pupille: sarà quell’occhio
a vegliare su di noi affinché ci impegniamo per
trasformare il desiderio in realtà. Se ce la faremo
anche la seconda pupilla potrà annerirsi, la
statuetta perderà il suo aspetto inquietante e,
finalmente, la vita ci sorriderà.
Quando suo figlio Tommaso, tanto amato quanto
irraggiungibile sotto i cappucci delle felpe dove
si nasconde, riceve in dono un Daruma, Luisa
pensa che sia l’ennesima scemenza new age.
Tommi è il classico adolescente privo di desideri
e lei ha un anziano padre di cui prendersi cura,
un mutuo a tasso variabile e un dolore piantato
nel cuore: non può certo giocare col fuoco della
speranza. Tanto che con le sue amiche ha
elaborato la teoria delle tre D: Delusione
e Disillusione sono le naturali conseguenze
di qualunque Desiderio, quindi tanto vale
non esprimerne nessuno.
Ma nella vita di Luisa ci sono anche un
cagnolino con le orecchie da pipistrello, capace
di fiutare anche il più impalpabile moto del
cuore, e certe lettere della banca che sembrano
fatte apposta per costringerla a uscire dalla sua
comfort zone.… Fino a che, una mattina,
eccolo lì: l’occhio del Daruma la sta fissando.
Nasce con questo romanzo una narratrice
dalla voce fresca, profonda, brillante. Come
si esprime un desiderio è un romanzo sulla
nostra tentazione di cedere al cinismo o allo
sconforto e sulla possibilità sempre aperta
di ricominciare a parlarci, ad ascoltarci, a unire
le forze per costruire un mondo un po’ migliore.
Un libro che si legge con un fazzoletto in mano
per asciugare qualche lacrima e con una grande
allegria nel cuore.
Se abbiamo un grande desiderio nel cuore
possiamo esprimerlo mentre una stella cadente
illumina il cielo e sperare che venga esaudito.
Ma potremmo anche avere la fortuna di ricevere
in dono un Dàruma: la statuetta giapponese che
reca sul volto due occhi privi di pupille. Al
Daruma possiamo confidare il nostro desiderio e
colorare una delle due pupille: sarà quell’occhio
a vegliare su di noi affinché ci impegniamo per
trasformare il desiderio in realtà. Se ce la faremo
anche la seconda pupilla potrà annerirsi, la
statuetta perderà il suo aspetto inquietante e,
finalmente, la vita ci sorriderà.
Quando suo figlio Tommaso, tanto amato quanto
irraggiungibile sotto i cappucci delle felpe dove
si nasconde, riceve in dono un Daruma, Luisa
pensa che sia l’ennesima scemenza new age.
Tommi è il classico adolescente privo di desideri
e lei ha un anziano padre di cui prendersi cura,
un mutuo a tasso variabile e un dolore piantato
nel cuore: non può certo giocare col fuoco della
speranza. Tanto che con le sue amiche ha
elaborato la teoria delle tre D: Delusione
e Disillusione sono le naturali conseguenze
di qualunque Desiderio, quindi tanto vale
non esprimerne nessuno.
Ma nella vita di Luisa ci sono anche un
cagnolino con le orecchie da pipistrello, capace
di fiutare anche il più impalpabile moto del
cuore, e certe lettere della banca che sembrano
fatte apposta per costringerla a uscire dalla sua
comfort zone.… Fino a che, una mattina,
eccolo lì: l’occhio del Daruma la sta fissando.
Nasce con questo romanzo una narratrice
dalla voce fresca, profonda, brillante. Come
si esprime un desiderio è un romanzo sulla
nostra tentazione di cedere al cinismo o allo
sconforto e sulla possibilità sempre aperta
di ricominciare a parlarci, ad ascoltarci, a unire
le forze per costruire un mondo un po’ migliore.
Un libro che si legge con un fazzoletto in mano
per asciugare qualche lacrima e con una grande
allegria nel cuore.