Alla linea
Questo romanzo-poesia racconta di un operaio
interinale che lavora in Bretagna, prima nella
conservazione del pesce e poi in un mattatoio.
Giorno dopo giorno elenca con precisione i gesti
del lavoro alla catena di montaggio, il fragore,
la stanchezza immensa, i sogni inghiottiti dalla
ripetizione di riti sfinenti, la sofferenza del corpo
e l’annullamento dell’anima.
A salvarlo è il fatto di avere una vita parallela,
interiore, animata dai grandi autori latini, dalle
canzoni di Trenet, dai romanzi di Dumas.
È la sua vittoria precaria sull’alienazione del
lavoro ripetitivo, una vittoria nutrita anche dalla
gioia delle domeniche, dall’affetto per un cane,
dall’amore per una donna, dall’odore del mare.
La scrittura in versi liberi, sospesa e concitata
al tempo stesso, asseconda il ritmo della fabbrica
che è la colonna sonora di questo poema del
contemporaneo, questa Odissea in cui Ulisse
combatte contro i suoi ciclopi: i frutti di mare
da spalare e le carcasse dei manzi.
Questo romanzo-poesia racconta di un operaio
interinale che lavora in Bretagna, prima nella
conservazione del pesce e poi in un mattatoio.
Giorno dopo giorno elenca con precisione i gesti
del lavoro alla catena di montaggio, il fragore,
la stanchezza immensa, i sogni inghiottiti dalla
ripetizione di riti sfinenti, la sofferenza del corpo
e l’annullamento dell’anima.
A salvarlo è il fatto di avere una vita parallela,
interiore, animata dai grandi autori latini, dalle
canzoni di Trenet, dai romanzi di Dumas.
È la sua vittoria precaria sull’alienazione del
lavoro ripetitivo, una vittoria nutrita anche dalla
gioia delle domeniche, dall’affetto per un cane,
dall’amore per una donna, dall’odore del mare.
La scrittura in versi liberi, sospesa e concitata
al tempo stesso, asseconda il ritmo della fabbrica
che è la colonna sonora di questo poema del
contemporaneo, questa Odissea in cui Ulisse
combatte contro i suoi ciclopi: i frutti di mare
da spalare e le carcasse dei manzi.