Carlo Diano (Vibo Valentia 1902 – Padova 1974) fu allievo di Nicola Festa, Vittorio Rossi e Giovanni Gentile. Dopo aver insegnato Latino e Greco nei Licei, dal 1933 al 1940 fu comandato dal Ministero degli Esteri come lettore di lingua italiana nelle università di Lund, Copenhagen e Göteborg, cosa che gli permise di lavorare nonostante il rifiuto di iscriversi al Partito Fascista. A Roma frequentò assiduamente l’ambiente della scuola romana di Storia delle Religioni, che grande parte ebbe nel suo pensiero storico-religioso e studi composizione al Conservatorio di Santa Cecilia. Dal 1946 insegnò Grammatica Greca e Latina, Papirologia, Storia della filosofia antica, Letteratura greca, Storia antica presso l’Università di Bari. Nel 1950 vinse il concorso a cattedra di Letteratura Greca presso l’Università di Padova, dove rimase fino al collocamento a riposo. Ivi tenne anche diversi insegnamenti tra cui un seguitissimo corso di Storia delle Religioni. Fu più volte Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e dal 1958 al 1974 direttore del Centro per la Tradizione Aristotelica nel Veneto da lui fondato. Le sue traduzioni dei Tragici, di Epicuro, di Platone, di Eraclito, di Menandro e di Meleagro lo annoverano fra i maggiori traduttori dei classici. Per i suoi studi epicurei, iniziati nei primi anni ’30, per l’edizione degli Ethica e di papiri ercolanesi è riconosciuto a livello internazionale come uno dei maggiori e più autorevoli studiosi del filosofo di Samo. Insignito di numerose medaglie, riconoscimenti e onorificenze sia in Italia che all’estero, nel 1969 gli fu conferito il Premio dell’Accademia Nazionale dei Lincei; fu inoltre socio di numerose accademie italiane e straniere, sia in Europa che negli Stati Uniti. Si spense a Padova il 12 dicembre 1974.