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Freschi di stampa. Le novità in libreria per Bompiani a maggio 2022

Freschi di stampa. Le novità in libreria per Bompiani a maggio 2022

Tutto, ma proprio tutto quello che porteremo in libreria a maggio: uno sguardo in anteprima alle nostre proposte. Ti sei perso qualcosa? Leggi cosa è successo i mesi scorsi.

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Ben tornati, lettori, al racconto in anteprima delle novità Bompiani sugli scaffali nel mese di maggio.

In evidenza

Cominciamo la lunga carrellata delle novità di maggio con l'annuncio di una nuova collana, gli Echi. La vita è breve, la filosofia è lunga: lunga una, due, cento vite. In questi libri si fa breve per avvicinare ai grandi pensatori chi non li ha ancora incontrati e vuole conoscerli meglio e vuole ascoltare parole distillate, parole di sapienza che arrivano da lontano. I primi sei volumi della collana sono Il primo bene deve essere dentro di noi da Tommaso d'AquinoIl senso della vita è la ricerca da PlatoneLo sguardo dell'anima è la ragione da AgostinoTutta la vita per imparare a vivere da SenecaGli uomini sono nati gli uni per gli altri da Marco Aurelio e Perché non mangiare animali da Porfirio.

Esce poi a maggio il primo volume dei Diari di Virginia Woolf. Il progetto prevede cinque volumi che coprono quasi tre decenni, dal gennaio 1915, quando Virginia compie trentatré anni, al marzo 1941, pochi giorni prima del suicidio. L’impresa della loro traduzione completa è stata più volte tentata ma sempre abbandonata, privando i lettori della possibilità di conoscere per intero l’opera di una delle voci più amate della letteratura del Novecento. Questo primo volume raccoglie le pagine scritte tra il 1915 e il 1919, salvo un’interruzione a pochi mesi dall’inizio della scrittura e fino all’agosto del 1917 per un crollo nervoso: è in questo arco di tempo che assistiamo al passaggio “a una nuova visione insieme dall’esterno e dall’interno, dove la realtà comprende e assorbe anche il nostro modo di guardarla. È una vera e propria rivoluzione – fisica e letteraria – e darà luogo a una delle più stupefacenti metamorfosi della letteratura moderna.”

Guerra. Il grande racconto delle armi di Antonio Scurati esprime un'amara verità: la guerra accompagna l’umanità fin dalle sue origini. Il racconto che la civiltà occidentale ne ha fatto si è declinato essenzialmente in tre modi – la narrazione epica nel mondo antico, quella romanzesca nel mondo moderno e quella televisiva nel mondo contemporaneo. Per capire come la nostra cultura della guerra sia intimamente legata al racconto che ne facciamo, Scurati legge questi tre modi attraverso quello che chiama il “criterio della visibilità”: visibilità come rivelazione, come possibilità di comprendere la realtà di un mondo in guerra. Partendo dall’epica antica, attraversando la crisi di questo paradigma nella modernità romanzesca e la sua dissoluzione nella convinzione tutta novecentesca che la guerra sia priva di un qualsiasi senso, arriviamo alla tragica attualità del conflitto raccontato dalla televisione.

Infine passiamo a J.R.R. Tolkien, che nel corso della vita scrisse molti racconti e versi che arricchiscono la mitologia e le storie della Terra di Mezzo. Dopo la sua scomparsa il figlio Christopher per volontà del padre ha seguito con cura la pubblicazione di questo tesoro, portando alla luce nuovi personaggi, episodi epici e luoghi incantati. Universo fantastico di immagini e di mitologia, Il libro dei racconti perdutiprima parte segna l’inizio della creazione di Tolkien. Vi si trovano, in forma germinale e perciò allusiva, i grandi temi narrativi della cosmologia tolkieniana. Iniziati quando l'autore aveva attorno ai venticinque anni, i Racconti sono accompagnati, come il resto dei volumi che compongono La storia della Terra di Mezzo, dal commento e dalle note di Christopher, che offrono chiavi di lettura e l’ideale raccordo con gli altri libri del ciclo tolkieniano.

Narrativa italiana e straniera

Partiamo dagli italiani, con Francesca Magni e il suo Non so la notte: un viaggio destinato a svolgersi tutto tra le pareti di casa e dentro l’animo di chi narra. Nei mesi in cui la pandemia ha costretto tutti noi a fermarci e specchiarci nei vetri delle nostre finestre, questa figlia adulta e a sua volta madre deve prendere la prima di molte difficili decisioni: portare a casa con sé il padre, un tempo medico autorevole e uomo creativo e bizzarro, ora malato, dal corpo ancora integro ma con la mente che sta inesorabilmente svanendo. Francesca Magni raccoglie i frammenti di un’esperienza comune a tanti di noi – veder “tornare bambini” coloro che ci hanno messi al mondo, accettare di non avere le forze per assisterli – e costruisce un racconto fatto di tentativi, smarrimenti, affioramenti improvvisi di una memoria che non si arrende al silenzio ma cerca ostinatamente la salvezza della condivisione.

Torna poi Gori Misticò, il protagonista dei romanzi di Fausto Vitaliano, con Scritto sulla sabbia. Gori si trova a fronteggiare il nemico più crudele: le cure non hanno funzionato, la malattia avanza e lui non intende concederle l’ultima parola. Ma come al solito qualcuno ha bisogno di lui. Il brigadiere Costantino, per esempio, è alle prese con il caso di una donna trovata morta… per la seconda volta, visto che all’anagrafe risulta deceduta da anni. Due bambini sono stati rapiti, forse dalla strega con gli occhi verdi che si dice abiti nel bosco. E, infine, da un cassetto spunta la foto del latitante che ha inseguito per tutta la vita: suo padre.

Passando alla narrativa straniera vi presentiamo il remoto shtetl di Tupik, centro delle vicende narrate da Gavriel Savit nel suo La strada del ritorno. Il Rebbe della vicina città di Zubinsk ha annunciato che il matrimonio di sua nipote sarà aperto a chiunque voglia partecipare. Il che significa, purtroppo, che quel giorno anche i demoni e le creature che abitano il Regno Lontano avranno la possibilità di varcare il confine. Gli unici che rimarrebbero volentieri a casa sono Yehuda Leib, che possiede un vero talento per cacciarsi nei guai, e Bluma, la figlia del fornaio. Una catena di imprevedibili eventi li porterà prima proprio nel Regno Lontano e poi a Zubinsk, tallonati da una folla di demoni e dall’Angelo della Morte in persona.

Da uno shtetl dell'Europa orientale ci spostiamo nella Francia degli anni settanta, con Nobelle di Sophie Fontanel. La protagonista, Annette Comte, riceve il Premio Nobel per la letteratura e durante il discorso davanti ai membri dell’Accademia ricorda di quando a dieci anni capì che strada avrebbe preso nella vita. Racconta quel che ha rappresentato per lei l’estate del 1972, trascorsa nel sud della Francia insieme alla famiglia, ospiti di un editore amico del padre con un figlio della sua età: Magnus. Annette si innamora di lui all’istante. E sarà proprio questo sentimento forte e incondizionato (oltre alla sua nuova stilografica blu) a farle scoprire la grande passione per la scrittura.

Con Il vivo mare dei sogni a occhi aperti torna invece Richard Flanagan, portandoci in un'Australia torrida e scossa dagli incendi. Anna entra nel parcheggio di Argyle Street, di fronte al Royal Hobart Hospital, e si accorge che le manca un dito. Il suo anulare sinistro è sparito come il sole nascosto dal fumo degli incendi, come intere specie animali condannate dal riscaldamento globale, come arbusti, eucalipti e piccole orchidee di montagna ridotte in cenere dal fuoco. Anna è come il mondo che la circonda e anche sua madre lo è: Francie, la matriarca della famiglia, ha ottantasei anni e la sua salute sta peggiorando al punto che deve essere ricoverata per non svanire. È per lei che Anna ha lasciato in fretta e furia la sua vita a Sydney, e lo stesso ha fatto suo fratello Terzo che vive a Brisbane, per riunirsi a Tommy, il secondogenito, artista fallito che non è mai andato via dalla Tasmania. Ritrovarsi insieme, a casa, porta i tre fratelli a confrontarsi con un passato che non ha mai smesso di tormentarli e con un futuro sempre più incerto, per loro, per i loro figli, per tutti noi.

Saggistica e Overlook

Passiamo alla saggistica con Un mondo senza lavoro. Come rispondere alla disoccupazione tecnologica a firma di Daniel Susskind. Grazie ai progressi inarrestabili dell’intelligenza artificiale, il nostro lavoro è sempre più alla portata dei computer. La minaccia di un mondo senza lavoro per tutti è una delle prove più grandi del nostro tempo, e per questo dobbiamo affrontare con urgenza le questioni sollevate da Susskind. Il progresso tecnologico potrebbe portare in futuro a un benessere e a una prosperità senza precedenti. Le vere sfide saranno allora distribuire questa prosperità in modo equo, limitare il crescente potere delle Big Tech e riempire di significato un mondo in cui il lavoro non sarà più il centro delle nostre vite.

Il figlio del re, nella collana Overlook, è invece il racconto di una vita e di una dinastia. “Mio padre era un mare, un luogo speciale nel quale convergevano una serie di fiumi; profondo e immenso, inesplorabile, pieno di vita”: così Mirko Casadei, figlio di Raoul, suo successore sul palco e da oltre vent’anni al comando dell’orchestra più famosa d’Italia, ricorda il padre. E nel farlo ci porta in un viaggio caldo e avvincente nel mondo del Re del Liscio, tra musica, avventure e idee geniali, intrecciando le esperienze personali con il racconto del mito che Raoul ha fatto di sé stesso. Scritto con Zibba, produttore e coautore delle nuove canzoni di Mirko, il libro è una collezione di ricordi ed episodi condivisi, fatti e racconti di quei fatti, montati con taglio cinematografico e organizzati rivisitando luoghi, ripescando dettagli, secondo il disordine ordinato della memoria.

Masolino d'Amico, in Epistolario altrui, ci presenta una personalissima antologia di lettere scelte secondo le sue frequentazioni e passioni: grandi scrittori inglesi e americani, e uomini di spettacolo, da Swift a Lady Mary Montague, da Byron e Keats a Dickens e Lewis Carroll, e poi Wilde, Shaw, Scott Fitzgerald, Waugh, Mailer, Zeffirelli e Capote.

PasSaggi e Amletica leggera

La collana PasSaggi si arricchisce di un nuovo titolo, Scambiarsi le arti, di Anna Castelli e Franco La Cecla, che indagano il modo in cui negli ultimi decenni l’incontro tra arte e antropologia è diventato sempre più intenso e i due campi si sono ritrovati a condividere metodi e pratiche. L’antropologia ha interrogato l’arte rispetto alle forze creative presenti in culture diverse dalla nostra e l’arte è rimasta impigliata nel metodo di ricerca, spesso si è trasformata nella ricerca stessa come forma d’arte. Questo incontro, lontano dall’essere solo una curiosità reciproca, ha contribuito a rivoluzionare pratiche che sembravano scontate: il museo anzitutto – messo in discussione radicalmente come un’eccezione occidentale – le collezioni, le classificazioni, il ruolo del pubblico.

Anche l'Amletica leggera vede arrivare una novità, Biancaneve e i settenari, una vera e propria antologia di poesia giocosa: tra autrici e autori, le sette firme che si sono date appuntamento per esercitarsi in queste pagine sono note a chi frequenta luoghi e siti dediti alla fantasia verbale e alla sua estrosa grammatica. Le loro poesie stupiscono per la virtuosa giocoleria delle soluzioni ma anche per quel che riescono a dire, sotto “il legame de li versi strani” (semicit.). Si gioca, ma non si scherza. Si ride, ma non si smette di pensare.

Classici contemporanei, Classici della letteratura europea, Classici e CapoVersi

Gli esiliati dell'uruguayano Horacio Quiroga è il nuovo titolo della collana Classici contemporanei. Otto racconti tra loro collegati a comporre un seducente mosaico. La giungla e gli uomini, la migrazione e la violenza contro i propri simili: storie forti, che lasciano una ferita come una zampata di belva o un morso di serpente. La zona di frontiera tra Argentina e Brasile è una terra selvaggia, teatro di un doppio esilio. L’uomo è lontano dalla civiltà senza più regole o vincoli morali, mentre la natura un tempo incontaminata ha perduto irrimediabilmente la purezza, violata dalle forze dell’uomo. Gli esiliati, grazie alla luminosa traduzione di Ilide Carmignani, ci consente di scoprire una penna ancora poco nota in Italia.

Passando ad altri classici, quelli della letteratura europea, vi presentiamo il più importante testo di quella portoghese, i Lusiadi di Luís de Camões. Con questo volume i lettori hanno a disposizione per la prima volta un’edizione dell'opera che, finalmente, distingue il testo licenziato da Camões nel 1572 dagli altri esemplari contraffatti con la stessa data. Un giallo brillantemente risolto da Rita Marnoto, una delle più importanti studiose del poema. La versione originale dei Lusíadas permetterà di rileggere l’opera letteraria fondatrice dell’identità portoghese. La nuova traduzione di Roberto Gigliucci, il rigoroso apparato con le varianti a stampa e l’ampio commento (in cui viene ricostruito il fitto dialogo stabilito tra la vastissima cultura letteraria dell’autore e la conoscenza delle recenti rotte, di popolazioni fino allora ignote e di un nuovo sapere scientifico che avrebbe sconvolto gli orizzonti dell’Europa) costituiscono una guida sicura all’affascinante viaggio architettato da Camões. Questa epopea, infatti, si configura come il primo grande poema oceanico. Un racconto in ottave che, attraverso l’avventura di Vasco da Gama in India tra il 1497 e il 1498, ripercorre la storia del Portogallo. 

Per i classici viventi, arriverà sugli scaffali il secondo volume delle Opere di Svetlana AleksievičTornare al cuore dell'uomo, che comprende i libri dedicati alla crisi epocale sofferta dai popoli dell’area culturale e linguistica russofona, nello spazio, addirittura “cosmico”, della catastrofe di Černobyl’, nonché in quel problematico spaziotempo che la scrittrice ha caratterizzato come “di seconda mano”: l’ex URSS alle prese con nuovi difficili assetti sociopolitici interni e internazionali. Un tema purtroppo più attuale che mai.

Infine per i Classici Bompiani arriverà Piccole donne di Louisa May Alcott nella traduzione di Beatrice Masini.

Terminiamo questa sezione con il nuovo titolo dei CapoVersi, Autoritratto con sciame d'api, antologia delle poesei del tedesco Jan Wagner. Già nei versi tratti dal volume d’esordio il lettore troverà tutto ciò che distingue le poesie di Wagner: eleganza, arguzia, virtuosismo, piacere di giocare con le parole, curiosità e precisione, l’istinto infallibile del poeta per prospettive sorprendenti su oggetti o eventi comuni. Questo volume, a cura di Federico Italiano e basato sulla selezione dell’originale tedesco del 2015, attinge alle raccolte pubblicate tra il 2001 e il 2018, dimostrando pagina per pagina il potere di un’opera poetica che in Germania ha riscosso un immediato e ampio successo di critica e pubblico.

In tascabile

Finiamo poi con le novità tascabili. La collana Agone vede arrivare La Shoah oggi, saggio di estetica di Arturo Mazzarella che si interroga sulle molteplici rielaborazioni artistiche del più centrale dei temi, quello della Shoah appunto.

Piccolo manuale della speranza e della famiglia, invece, raccoglie due preziose guide con le quali Carlo Maria Martini ci ricorda che la speranza vince la caducità del tempo e che la famiglia, se accolta nella sua condizione reale e fuori da ogni retorica, può essere una palestra di vita evangelica.

Infine Libri e cazzotti è la storia dell'incredibile vita di Tullio Pironti: dai vicoli di Napoli alla guerra, dalle macerie al ring, dalla convocazione in Nazionale all’amicizia con Fellini, dall’incontro con Fernanda Pivano ai libri indagine sulla mafia e sul Vaticano, la storia autobiografica dell’editore boxeur che ha fatto conoscere all’Italia molta della grande letteratura americana della seconda metà del Novecento.


E per ora è tutto: appuntamento al mese prossimo. Non mancate!