Tutto, ma proprio tutto quello che porteremo in libreria a giugno: uno sguardo in anteprima alle nostre proposte. Ti sei perso qualcosa? Leggi cosa è successo i mesi scorsi.
Ti piace questo articolo? Non perderti il prossimo: iscriviti alla newsletter.
Ben tornati, lettori, al racconto in anteprima delle novità Bompiani sugli scaffali nel mese di giugno, che – ve lo anticipiamo già – si concentreranno quasi tutte sulla narrativa.
Cominciamo la lunga carrellata delle novità d'inizio estate con Wagnerismi di Alex Ross. Secondo il celebre critico, Richard Wagner fu, nel bene e nel male, la figura più influente della storia della musica. Intorno al 1900 il fenomeno noto come wagnerismo saturò la cultura europea e americana e condizionò una folta schiera di artisti che sentivano Wagner come uno spirito affine. Poi Adolf Hitler lo incorporò nella colonna sonora della Germania nazista e il compositore finì per essere associato all’antisemitismo. Ross ricostruisce senza apologia né condanna quel caotico culto postumo che, lungi dall’essere un fenomeno solo musicale, ebbe un tale ascendente sulle arti e sulla politica da trasformare Wagner nella rappresentazione dell’inconscio cultural-politico della modernità.
Esce poi a giugno il secondo volume dedicato alle indagini della filologa Rosa Lentini, a firma di Nino Motta, alias Paolo Di Stefano: Ragazze troppo curiose. Tutto parte dalla sera di ottobre del 1974 quando la giovane giornalista Wanda Girlando viene uccisa a Ortigia. La sua morte sembra oscuramente legata a quella di un antiquario nostalgico del Ventennio, ma su questo mistero cala il silenzio. Una sera di aprile dei nostri giorni, la nostra Rosa Lentini annuncia a sua madre Evelina l’intenzione di prendere un secondo anno di aspettativa e trasferirsi nell’amata casa di Pizzuta, in Sicilia. L’università non riserva più a Rosa alcuna emozione e da Pizzuta si è fatto vivo l’ex comandante Drago che – memore della finezza con cui madre e figlia hanno risolto il cold case della parrucchiera uccisa – chiede il loro aiuto per riaprire il caso della morte di Wanda.
Infine torna Tessa Hadley, già conosciuta e apprezzata in Italia per Il passato, con L'arte del matrimonio, anch'esso incentrato su un gruppo di persone legate tra di loro e alle prese con le proprie scelte: Alex, Christine, Zachary, Lydia si conoscono da quando hanno vent’anni, anche da prima, e ora ne hanno un po’ più di cinquanta. Hanno amato, odiato, scelto strade giuste e sbagliate, o non hanno scelto affatto; hanno cresciuto bambini, creato case, covato e soffocato ambizioni. Quando Zachary muore all’improvviso l’equilibrio magico che reggeva il loro quartetto salta; Lydia, l’eterna seduttrice, non sa stare da sola, va a vivere a casa di Alex e Chris, occupando un territorio non suo. Ciò che succede è imprevisto e fatale. Ma questo non è solo un romanzo di coppie fluide, di amore e amicizia e ancora amore intrecciati fino a cancellare i limiti; c’è anche l’arte, comprata e venduta da Zachary, cercata e praticata da Chris, ripudiata da Alex; ci sono i figli; e ci sono le città: la Londra dei vicoli segreti e delle gallerie e Venezia, luogo di una vacanza pigra ed equivoca.
Restiamo all'estero e vi presentiamo le tante novità di narrativa straniera di giugno, cominciando da La missione di Carys Davies, che torna al romanzo dopo il successo di West. Fedele ai suoi temi, ci regala di nuovo un romanzo asciutto, breve e acuto, su fede e scetticismo, giovinezza ed età adulta: Hilary Byrd è un bibliotecario stanco (di sé, dell’Inghilterra, della sua vita media di uomo di mezza età) e andare in India è una scelta drastica. La sua meta è una cittadina sulle colline, dove il pastore protestante del paese gli concede l’uso della casa della missione che già ha ospitato giovani sognatori in cerca di nuovi orizzonti spirituali. Byrd si immerge in un mondo che lo attrae e lo insospettisce, che crede di capire ma in realtà fraintende. E infatti si convince a torto che il Padre voglia accasarlo con Priscilla, la figlia adottiva menomata, che in verità nutre ben altri desideri. Byrd si apre al nuovo mondo, fa amicizia con Jamshed, il vecchio autista che lo porta in giro con il risciò e che diventerà una sorta di confidente per lui, mentre fuori dalla bolla della missione, nel fervore caotico del paese, si addensano tensioni pronte a esplodere alla prima scintilla.
Alla fine di Yellow Street c’è una discarica. Al centro della discarica c’è una casa fatiscente. Da lì Robbie ordisce un piano per vendicarsi di tutti i torti subìti nella vita. Arrabbiato, emarginato, abbandonato dai genitori, ha messo insieme un piccolo esercito di tre ragazzini – Jody, Dag e Midge – pronti ad aiutarlo nella crudele impresa: nascondere lamette, veleni e vetri sbriciolati nelle caramelle che quella sera, per Halloween, verranno distribuite ai bambini che busseranno alla sua porta. Gli orologi ticchettano, e sono molti i piccoli innocenti che potrebbero andare incontro a una fine terribile. È Jody a dover procurare le dolci armi di distruzione: porterà a termine il piano malvagio di Robbie o lo farà saltare? Zucchero amaro di Daniel Kraus è al tempo stesso feroce ed emozionante, fa riflettere e fa ridere senza ritegno.
Dal canto suo Julia Armfield con Mantide mescola i generi più diversi – distopia, fantascienza, racconto gotico e miti classici – fino a comporre storie sconvolgenti che hanno la vividezza dei sogni, e degli incubi: un’adolescente scopre che il suo corpo non cambia come quello delle compagne di classe; in una cittadina senza nome i Sonni degli abitanti si separano dai loro corpi come l’ombra di Peter Pan, e all’improvviso tutti iniziano a soffrire d’insonnia; un’invasione di meduse diventa metafora di vita in un fiammeggiante paesaggio estivo. E poi una donna che adotta un lupo, groupie scatenate che vogliono tutto dai musicisti che adorano, e una coppia alla deriva su una barca in mezzo al mare sconfinato che affronta il disgregarsi di un legame e del mondo. Personaggi in perenne movimento e in continua trasformazione, personaggi isolati, ossessionati, innamorati, che fanno del loro corpo un vessillo.
Guardaci di T.L. Toma, invece, è la storia di un matrimonio contemporaneo in pericolo, una storia che risulta a tratti comica prima di diventare e restare disturbante. Martin si occupa di finanza, Lily è un avvocato in uno studio importante di New York. Incontrarsi, sposarsi, fare figli, avere una bella casa, frequentare i ristoranti stellati, fare vacanze stellate: sono le tappe irrinunciabili della loro ascesa, i requisiti per una vita perfetta. Ma quando la tata dei loro due gemelli annuncia di voler cambiare vita il castello crolla. Per fortuna entra in scena Maeve, giovanissima, minuta, volitiva, appena arrivata dall’Irlanda e in cerca di lavoro: mette a disposizione della coppia l’arte di cavarsela esercitata a casa sua con troppi fratelli di cui occuparsi, e subito aggiusta tutto. Diventa indispensabile. E non solo per i gemelli, che la adorano, ma anche per Lily e Martin. Fino a varcare la soglia della loro camera da letto, prima osservatrice, poi partecipe di un gioco di tensione in cui nessuno sa più chi è e tutti hanno bisogno di tutti.
Infine Breve cronaca di una lenta scomparsa è il debutto di Juliana Kálnay, e ci narra di Lina, che assiste alla prodigiosa trasformazione del marito Don in un albero. Del piccolo Eli, che mangia pietre e se nessuno lo sfama si fa strada a morsi tra le pareti di casa. Di Maia, che scava buche a mani nude e ama giocare a nascondino, finché un giorno misteriosamente nessuno la trova più. E di Rita, che nel palazzo al numero 29 ci è nata, proprio il giorno del trasloco dei suoi genitori, e lì è rimasta sempre a osservare, ascoltare e giudicare gli inquilini che nel tempo si sono avvicendati, ma un giorno si ammala e la sua malattia sembra far presagire una fine inevitabile per tutti.
Rientriamo in Italia perché anche sul fronte interno i romanzi fioccano. A partire da La stirpe e il sangue di Lorenza Ghinelli, che qui si misura con la grande tradizione gotica reinterpretandola, offrendo ai lettori un racconto nerissimo, ma anche un potente inno alla sete di riscatto degli esuli e alla forza indomita delle donne. È l'anno 1442 e l'esercito ottomano al comando di Murad II irrompe in Valacchia devastando i villaggi. In questa violenza nasce Radu, un bambino affetto da una rara forma di anemia che riuscirà a sopravvivere solo grazie alla caparbietà di Maria, sua madre, e a quella della sorella Anna. I tre sfuggono all’invasione rifugiandosi nella foresta e Anna e Maria si trovano costrette a infrangere ogni regola, insegnando a Radu un’ostinata resistenza e una ferocia necessaria. La sopravvivenza come codice morale, l’amore come unica gomena. E il rito del sangue che Maria insegna a Radu e che lo tiene in vita, unendo così il suo destino di giovane uomo alla leggenda che lo porterà a imporsi nell’immaginario collettivo.
Torna poi Rossana Campo con Conversazioni amorose, dove di nuovo sono protagoniste le donne. Lily, italiana a Parigi, ha una vita piena e densa, però quando arriva l’uomo dalla cravatta con le giraffe, Philippe, un medico che la ama bene, fa posto anche a lui. E invita d’impulso la madre, l’esuberante Teresa, a passare il Natale insieme con l’idea di riprenderla in un video che è il suo prossimo progetto artistico. La mamma arriva con la borsa piena di CD, i suoi retropensieri, i rimproveri velati di sempre. Lily ci mette un attimo a rimpiangere di averle concesso di invadere la sua vita, la sua casa.
Anche Massimiano Bucchi, di solito sui nostri scaffali in veste di saggista, ci regala un romanzo, naturalmente a tema scientifico: Giocare a dadi col mondo. Siamo a Stoccolma nel dicembre del 1925. Per festeggiare i venticinque anni del premio Nobel, stanno per arrivare i più grandi scienziati del mondo, tra cui Albert Einstein. Ma a pochi giorni dalla cerimonia un delitto sconvolge l’Accademia Reale delle Scienze di Svezia. Albert e il suo allievo Leó si trovano loro malgrado coinvolti in un caso intricato e singolare: il conto dei morti sale e gli omicidi sono ispirati ad alcuni celebri esperimenti scientifici. Forse qualcuno vuole impedire l’incontro tra le menti più brillanti dell’epoca? Qual è il vero motivo per cui gli scienziati sono stati riuniti nel venticinquesimo anniversario del premio? E che cosa c’è scritto nella lettera segreta che il fondatore del premio Alfred Nobel ha lasciato insieme al proprio testamento? Toccherà ad Albert cercare di capire se si è scatenata una sanguinosa lotta di potere all’interno dell’Accademia, o se è in gioco qualcosa di più grande
Infine Testimone la notte di Daniele Bresciani ci riporta in Italia, alle indagini del suo Dario Miranda. Siamo a Milano e l’ispettore Miranda indaga sul ritrovamento della mano di una ragazza al Parco delle Cave, meta prediletta dei suoi vagabondaggi, ma anche di qualcuno che si diverte a nascondere tagliole e a vederle scattare. Altri frammenti di cadaveri spuntano sia in quell’angolo verde sia in altre zone della città. Osteggiato da un superiore con cui ha avuto scontri in passato, sostenuto nell’ombra da una PM brillante e affascinante, complici i colleghi del commissariato di periferia che è la sua base, Miranda unisce i puntini, insegue gli indizi, non si lascia scoraggiare dall’arroganza della Milano altoborghese in cui si addentra con la sua noncurante ostinazione, acuto e brusco, molto odiato ma anche molto amato.
Nella collana Campo Aperto, diretta da Stefano Bartezzaghi, sbarca Gustoso e saporito. Introduzione al discorso gastronomico di Gianfranco Marrone che getta le fondamenta di quella semiotica del cibo che negli ultimi anni l’ha impegnato con ricerche sul campo e inquadramenti teorici. Scopre così due veri e propri idiomi: il gustoso, con cui riconosciamo ciò che sta nel piatto; il saporito, con cui percepiamo sensorialmente aromi, temperature, consistenze. Sono le lingue parlate all’interno del discorso gastronomico.
Nella veste grafica delle Finestre, invece, tornano in libreria Mai stati così felici di Claire Lombardo, Planimetria di una famiglia felice di Lia Piano, 100 colpi di spazzola prima di andare a dormire di Melissa Panarello, e procede la riscoperta delle opere di Marina Jarre a cura di Marta Barone con Negli occhi di una ragazza.
Tanti anche i titoli che tornano in libreria in formato tascabile: Amori incompiuti di Carmen Llera Moravia, Più alto del mare di Francesca Melandri, Allegra Street di Mario Fortunato, La parrucchiera di Pizzuta, primo libro di Nino Motta dedicato a Rosa Lentini, Sillabario di genetica per principianti di Guido Barbujani, Perle ai porci di Kurt Vonnegut e Storia della musica. Dall'antichità classica al Novecento di Claudio Casini.
E per ora è tutto: appuntamento al mese prossimo. Non mancate!