L'uomo è la città più bella
San Francisco, giovane migrante africano
approdato in Svezia dopo varie peregrinazioni,
viene sfrattato dal suo modestissimo alloggio.
Senza perdersi d’animo, decide di abbandonare
l’anonima città in cui si sente prigioniero
e riprendere il viaggio verso la mitica San Francisco,
assecondando la fissazione che gli ha guadagnato
il suo nomignolo, insieme ai fidi compagni
di sventura: Manni, in cerca di una moglie per
ottenere la cittadinanza; Hussein, detto Richard,
convinto di essere braccato da un manipolo
di uomini in giacca e cravatta; la bella e misteriosa
Isol con una pistola sempre in borsa. E Yei,
il folle Yei, che si è perso per poi ritrovarsi.
Sono tutti irregolari, e ognuno cerca una propria
via di fuga, tra chi vuole a tutti i costi integrarsi
e chi, al contrario, vuole solo andarsene da
una terra incapace di accogliere tutta la miseria
del mondo.
Ricco di umorismo, poesia e candore, L’uomo
è la città più bella è un antiromanzo sui migranti,
una sorta di manifesto apolitico su uno dei
fenomeni più sconvolgenti degli ultimi anni.
San Francisco, giovane migrante africano
approdato in Svezia dopo varie peregrinazioni,
viene sfrattato dal suo modestissimo alloggio.
Senza perdersi d’animo, decide di abbandonare
l’anonima città in cui si sente prigioniero
e riprendere il viaggio verso la mitica San Francisco,
assecondando la fissazione che gli ha guadagnato
il suo nomignolo, insieme ai fidi compagni
di sventura: Manni, in cerca di una moglie per
ottenere la cittadinanza; Hussein, detto Richard,
convinto di essere braccato da un manipolo
di uomini in giacca e cravatta; la bella e misteriosa
Isol con una pistola sempre in borsa. E Yei,
il folle Yei, che si è perso per poi ritrovarsi.
Sono tutti irregolari, e ognuno cerca una propria
via di fuga, tra chi vuole a tutti i costi integrarsi
e chi, al contrario, vuole solo andarsene da
una terra incapace di accogliere tutta la miseria
del mondo.
Ricco di umorismo, poesia e candore, L’uomo
è la città più bella è un antiromanzo sui migranti,
una sorta di manifesto apolitico su uno dei
fenomeni più sconvolgenti degli ultimi anni.