Contro gli Accademici
Scritto da un Agostino trentaduenne all’indomani della conversione,
il Contra Academicos è un dialogo filosofico in tre libri, basato
sulle conversazioni realmente avvenute a Cassiciaco nell’autunno
del 386. Il problema discusso nel I libro è il rapporto tra felicità
e verità: per il giovane Licenzio all’uomo basta cercare la verità
per essere felice; per il suo compagno Trigezio, al contrario, occorre
trovarla. Nel II e nel III libro Agostino in persona discute con
l’amico Alipio, il quale sostiene il punto di vista degli Accademici
“nuovi”, cioè lo scetticismo di Arcesilao, Carneade e Filone
di Larissa, appoggiato dallo stesso Cicerone. Secondo questi filosofi,
l’uomo non può ottenere conoscenze certe nel campo della filosofia,
perciò il sapiente deve trattenere il suo assenso e limitarsi
a seguire, nella vita, il “probabile” o “verosimile”. Con una serie
di argomentazioni, Agostino cerca di mostrare che, invece, la verità
è conoscibile con certezza e che, senza la conoscenza del vero,
il criterio della “probabilità”o “verosimiglianza” non riesce a tutelare
l’agire umano dall’errore; suggerisce infine l’ipotesi che lo scetticismo
accademico sia stato solo una mossa tattica per contrastare
il materialismo stoico. Ne risulta un’appassionata esortazione
a filosofare, un vero e proprio “protreptico” che Agostino indirizza
al benefattore Romaniano e, tramite lui, a tutti i suoi lettori.
Quest’edizione è curata da Giovanni Catapano (che per i Testi
a fronte ha già tradotto, del medesimo autore, Sull’anima,
Milano 2003) e intende fornire tutti gli strumenti per una lettura
approfondita dell’opera: un’ampia e articolata introduzione, una
traduzione chiara e affidabile, una cospicua quantità di note al testo,
un elenco minuzioso di parole chiave e una bibliografia aggiornata.
Il testo latino a fronte corregge e modifica in vari punti quello
dell’edizione critica, a cura di W.M. Green (contenuta nel vol. XXIX
del Corpus Christianorum, series Latina, Turnhout 1970).
Scritto da un Agostino trentaduenne all’indomani della conversione,
il Contra Academicos è un dialogo filosofico in tre libri, basato
sulle conversazioni realmente avvenute a Cassiciaco nell’autunno
del 386. Il problema discusso nel I libro è il rapporto tra felicità
e verità: per il giovane Licenzio all’uomo basta cercare la verità
per essere felice; per il suo compagno Trigezio, al contrario, occorre
trovarla. Nel II e nel III libro Agostino in persona discute con
l’amico Alipio, il quale sostiene il punto di vista degli Accademici
“nuovi”, cioè lo scetticismo di Arcesilao, Carneade e Filone
di Larissa, appoggiato dallo stesso Cicerone. Secondo questi filosofi,
l’uomo non può ottenere conoscenze certe nel campo della filosofia,
perciò il sapiente deve trattenere il suo assenso e limitarsi
a seguire, nella vita, il “probabile” o “verosimile”. Con una serie
di argomentazioni, Agostino cerca di mostrare che, invece, la verità
è conoscibile con certezza e che, senza la conoscenza del vero,
il criterio della “probabilità”o “verosimiglianza” non riesce a tutelare
l’agire umano dall’errore; suggerisce infine l’ipotesi che lo scetticismo
accademico sia stato solo una mossa tattica per contrastare
il materialismo stoico. Ne risulta un’appassionata esortazione
a filosofare, un vero e proprio “protreptico” che Agostino indirizza
al benefattore Romaniano e, tramite lui, a tutti i suoi lettori.
Quest’edizione è curata da Giovanni Catapano (che per i Testi
a fronte ha già tradotto, del medesimo autore, Sull’anima,
Milano 2003) e intende fornire tutti gli strumenti per una lettura
approfondita dell’opera: un’ampia e articolata introduzione, una
traduzione chiara e affidabile, una cospicua quantità di note al testo,
un elenco minuzioso di parole chiave e una bibliografia aggiornata.
Il testo latino a fronte corregge e modifica in vari punti quello
dell’edizione critica, a cura di W.M. Green (contenuta nel vol. XXIX
del Corpus Christianorum, series Latina, Turnhout 1970).